BIM e Appalti Pubblici: Guida Completa alla Digitalizzazione delle Opere Pubbliche secondo il Nuovo Codice dei Contratti
A partire dal 1° gennaio 2025, in Italia entrerà in vigore l’obbligo di utilizzo del BIM (Building Information Modeling) per tutti gli appalti pubblici con importo superiore ai 2 milioni di euro. Questo cambiamento epocale, sancito dal Decreto Legislativo 36/2023 (nuovo Codice dei Contratti Pubblici) e aggiornato dal Decreto Correttivo 209/2024, rappresenta una tappa cruciale nella trasformazione digitale del settore delle costruzioni.
Cos’è il BIM: molto più di un modello 3D
Il Building Information Modeling è una metodologia di gestione dei progetti basata su un modello digitale tridimensionale che integra dati informativi su geometrie, materiali, costi, manutenzioni e tempi. Il BIM consente una progettazione collaborativa, in cui tutti gli attori del processo edilizio—progettisti, costruttori, committenti e manutentori—interagiscono in un unico flusso integrato e tracciabile.
Vantaggi principali del BIM:
Efficienza e produttività: Il BIM permette una progettazione più rapida e precisa, riducendo errori, sprechi e tempi morti. La documentazione progettuale può essere estratta direttamente dal modello 3D, con una velocità fino al 50% superiore rispetto ai metodi tradizionali.
Collaborazione multidisciplinare: Tutti i professionisti coinvolti (architetti, ingegneri, costruttori) possono lavorare simultaneamente sullo stesso modello digitale, migliorando la coordinazione e riducendo i disallineamenti tra le diverse discipline.
Riduzione dei costi e degli errori: La simulazione digitale consente di individuare e correggere criticità progettuali prima dell’inizio dei lavori, minimizzando imprevisti e costi aggiuntivi.
Sostenibilità ambientale: Il BIM facilita la progettazione di edifici green e la gestione efficiente delle risorse, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni.
Gestione completa del ciclo di vita: Il modello BIM resta attivo anche dopo la costruzione, supportando la manutenzione, il monitoraggio dei costi e l’ottimizzazione delle performance dell’edificio.
L’obbligo del BIM negli Appalti Pubblici: Cosa Cambia dal 2025
Il nuovo Codice dei Contratti Pubblici promuove esplicitamente l’impiego di strumenti digitali per la gestione delle opere pubbliche, con l’obiettivo di garantire maggiore efficienza, trasparenza e sostenibilità. In questo contesto, il BIM diventa uno standard operativo per tutte le stazioni appaltanti pubbliche.
Requisiti obbligatori per le stazioni appaltanti:
- Implementazione di un ACDat (Ambiente di Condivisione dei Dati) conforme agli standard UNI 11337 e ISO 19650
- Formazione del personale interno per la gestione dei processi digitalizzati
- Redazione di documenti informativi come:
- Capitolato Informativo (CI)
- Offerta di Gestione Informativa (OGI)
- Piano di Gestione Informativa (PGI)
- Nomina delle figure professionali BIM, tra cui:
- BIM Manager
- BIM Coordinator
- CDE Manager (Responsabile ACDat)
Le Nuove Frontiere del BIM: Integrazione con Tecnologie Avanzate
Il futuro del BIM è legato all’integrazione con l’intelligenza artificiale, la realtà virtuale e aumentata, e la gestione avanzata del ciclo di vita degli edifici (BIM 7D). Queste tecnologie permetteranno di analizzare dati complessi, simulare scenari e ottimizzare le decisioni progettuali, portando l’ingegneria verso livelli di innovazione e sostenibilità mai raggiunti prima.
Conclusioni
Il BIM rappresenta il futuro dell’ingegneria, offrendo strumenti indispensabili per progettare, costruire e gestire edifici in modo più efficiente, sostenibile e collaborativo. Investire nel BIM significa prepararsi alle sfide della digitalizzazione e garantire un vantaggio competitivo in un settore in continua trasformazione